CALL FOR PAPERS: Culture della sostenibilità n°26
Pandemie: corpi, sicurezza, valore.
La crisi da coronavirus che l’Italia e molti altri paesi stanno affrontando nelle ultime settimane pone problemi di interpretazione delle cause e conseguenze di tale evento. Occorre indagare a fondo su cosa avviene in ambito sociale, politico, scientifico, economico, in conseguenza di tale evento catastrofico. Il rapporto tra origini e ricadute della pandemia, da un lato, e ingiustizia e disuguaglianza sociale e ambientale dall’altro sembra ricevere al momento poca attenzione ma merita studi e approfondimenti.
La CoVid-19 è stata fin dalla sua apparizione un evento che ha mischiato caoticamente la sfera bio-medica, sanitaria, sociale, economica, politica e che assorbe progressivamente nuovi aspetti e campi di conoscenza e regolazione. Insomma si tratta di un fenomeno “sociale totale”.È stato inoltre osservato che epidemie e pandemie sono oggetto di cicli di panico e cicli di indifferenza, e che tale ciclicità dipende ovviamente da un insieme di fattori che vanno dalla presunzione di avere sotto controllo in maniera quasi definitiva le dinamiche delle interazioni tra società e natura, o di avere a disposizione le conoscenze e tecniche mediche sufficienti a contenere tale epidemie.
La diffusione della malattia chiamata COVID-19 ha assunto dimensioni tali da legittimare una “logica dell’eccezione” nelle misure prese per contrastarla. Tali misure, come stiamo sperimentando personalmente, che eccedono e mutano radicalmente lo stato di normalità e conservazione della vita sociale, è stata applicata a una situazione di concreta minaccia, che sta generando conseguenze molto più profonde del semplice peana di chi ritiene che le nostre libertà di consumatori sovrani appagati dalla logica della merce siano violate. Il dilemma hobbesiano tra libertà e sicurezza si ripropone nel XXI secolo in termini ben più complessi (e complicati)di quanto possa sembrare.
L’epidemia ha in effetti creato il contesto per politiche radicalmente autoritarie che hanno due effetti simultanei: da un lato possono socializzare gli agenti ad atteggiamenti e comportamenti autoritari, quali la delazione e la denuncia; dall’altro rinforzano i governi di paesi già piegati in tale direzione come Ungheria, Turchia, Serbia, Russia, Filippine, la stessa Cina. Tuttavia, l’ipotesi che ha solleticato l’immaginazione di molti, ovvero di un virus sintetizzato in qualche segreto laboratorio dedito alla manipolazione della natura e delle sue profonde architetture genetiche, sembra definitivamente smentita. Per quanto ci riguarda, come punto di partenza consideriamo tale virus una probabile produzione ecologica creativa, come è avvenuto in molti altri casi nella storia delle epidemie. In altre parole, il SARS-CoV-2 potrebbe essere l’esito di un’evoluzione spontanea stimolata dall’intreccio incontrollato di attività produttive e di consumo e sistemi ecologici.
Il virus ha rimesso al centro della politica i comportamenti umani immediati, nudi, dei corpi. Il virus non cammina tra dispositivi (anche se si aggrappa agli oggetti) ma tra esseri umani, presentandosi come un agente di socializzazione alla malattia e al disagio. Nelle intenzioni di chi intende combattere l’agente perturbante si tratta di ridisegnare drasticamente le movenze, i ritmi, i gesti, le abitudini del corpo sociale, composto da milioni di agenti bio-sociali.
Infine, sotto la sferza della presente pandemia, una nuova crisi produttiva e finanziaria del sistema internazionale torna a farsi estremamente probabile. Inoltre, mette in rilievo l’indispensabilità dei settori produttivi di merce e degli agenti che se ne occupano: i lavoratori industriali. Qui si infrange una prospettiva che ci ha ossessionato per anni: quella del capitalismo immateriale cognitivo. Necessità della produzione materiale di merci e relazioni socio-ecologiche riportano nella riflessione una dimensione pesantemente materiale che era stata colpevolmente espunta dall’analisi critica. La crisi climatica e la necessaria transizione ecologica rimangono per ora sullo sfondo, ma appaiono ancor più centrali in un’ottica spaziale e temporale ampia.
Si chiedono quindi interventi e papers sui seguenti temi:
- Origini del virus e relazioni società/natura
- Crisi ecologica e pandemie
- Crisi economica e pandemia: decrescita e e politiche anti-crisi
- Epidemiologia del contagio e disuguaglianze socio-economiche
- Epidemie e istituzioni totali
- Gli effetti della pandemia su razza ed etnicità
- Epidemia, sovranismo e populismo
- Epidemia e il dilemma “libertà e sicurezza”
- Ruolo degli Stati e delle organizzazioni internazionali e welfare
- Povertà e disuguaglianze educative
- Pandemia e mass media
- Le politiche securitarie e immunitarie;
- Proteste, disubbidienze, sottrazioni
- Le trasformazioni dell’intimità
- Distanze e rarefazioni sociali
- Merce, consumi e rischio
- Movimenti e potenzialità della lotta per la transizione
- Resilienza in vista della (inevitabile) prossima pandemia
- Le environmental humanities
- Ambivalenza dei processi (psico)sociali di adattamento (paura, isolamento, solidarietà, orgoglio, creatività individuale e collettiva, uso dei social,…)
- I traumi psicologici che perdureranno.
I paper saranno resi disponibili da subito sul sito web di Culture della sostenibilità in modalità “open access” man mano che sarà concluso il loro processo di revisione (doppio cieco) e saranno poi raccolti in un fascicolo speciale della rivista.
Il termine ultimo per l’invio degli Abstract è il 15 luglio 2020.
Cordial saludo. Para la convocatoria del No. 26, sólo se envía el resumen de 1500 caracteres? ¿En qué momento se envía el documento en extenso y qué características de extensión tiene este escrito?
Sì, questo entro il 15 luglio, dopo di che il paper sarà indicativamente richiesto entro la metà di agosto, comunque daremo conferma della data di consegna appena chiusa la call
Salve
l’abstract da inviare in risposta alla call segue i criteri definiti nelle norme redazionali?
Grazie
Certamente…
pregiata redazione, In caso di accettazione dell’abstract entro quale data ocorre presentare il paper completo?
Grazie per l’informazione e l’invito
Dobbiamo ancora valutarlo, immagino entro metà settembre, daremo conferma comunque appena avremo chiusa la call